DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO
Il DSM-5 definisce il disturbo oppositivo/provocatorio come un comportamento polemico/provocatorio legato a umore collerico/irritabile che si manifesta con almeno una persona al di fuori del fratello. La persona con disturbo oppositivo/provocatorio spesso sfida le figure che rappresentano l'autorità e le regole, irrita deliberatamente gli altri e li accusa per i propri errori. Quindi sono frequenti i conflitti con genitori e insegnanti innanzitutto, ma anche con coetanei e partner affettivi. Questi sintomi costituiscono un disturbo quando sono molto frequenti e pervasivi.
Spesso le conseguenze del disturbo oppositivo/provocatorio sono danni significativi nell'adattamento emotivo, sociale, scolastico e lavorativo dell'individuo.
È importante distinguere il disturbo oppositivo/provocatorio da altri altri disturbi con alcune caratteristiche simili. Principalmente questo disturbo non va confuso con il il disturbo della condotta e quello da deficit di attenzione/iperattività.
Per quanto riguarda il disturbo della condotta, in entrambi i casi l'individuo entra spesso in conflitto con le figure che rappresentano l'autorità, ma il disturbo della condotta è più grave di quello oppositivo/provocatorio, infatti quest'ultimo non comprende aggressione a persone o animali, distruzione di proprietà, furto, frode. Inoltre nel disturbo della condotta non è presente l'umore collerico.
Nel disturbo da deficit di attenzione/iperattività invece l'impossibilità a conformarsi alle richieste dell'altro avviene solo in situazioni che comportano un prolungato sforzo attentivo o la domanda di rimanere fermi. Non vi è la sfida all'autorità.
Spesso le conseguenze del disturbo oppositivo/provocatorio sono danni significativi nell'adattamento emotivo, sociale, scolastico e lavorativo dell'individuo.
È importante distinguere il disturbo oppositivo/provocatorio da altri altri disturbi con alcune caratteristiche simili. Principalmente questo disturbo non va confuso con il il disturbo della condotta e quello da deficit di attenzione/iperattività.
Per quanto riguarda il disturbo della condotta, in entrambi i casi l'individuo entra spesso in conflitto con le figure che rappresentano l'autorità, ma il disturbo della condotta è più grave di quello oppositivo/provocatorio, infatti quest'ultimo non comprende aggressione a persone o animali, distruzione di proprietà, furto, frode. Inoltre nel disturbo della condotta non è presente l'umore collerico.
Nel disturbo da deficit di attenzione/iperattività invece l'impossibilità a conformarsi alle richieste dell'altro avviene solo in situazioni che comportano un prolungato sforzo attentivo o la domanda di rimanere fermi. Non vi è la sfida all'autorità.