DISTURBO DEL LINGUAGGIO
Riguarda la difficoltà persistente nell’acquisizione e nell’uso del linguaggio dovute a deficit della comprensione o della produzione del lessico, della struttura della frase (morfosintattica e sintattica) e del discorso.
Le difficoltà evidenti sono nella comunicazione parlata, scritta o nel linguaggio gestuale (DSM-5).
I disturbi di linguaggio si manifestano fin dai primi anni di vita del bambino.
La definizione di disturbo del linguaggio in età evolutiva è utilizzata per descrivere quadri clinici molto eterogenei, in cui le difficoltà linguistiche possono manifestarsi isolatamente oppure in associazione con altre condizioni patologiche, come deficit neuromotori, sensoriali, cognitivi e relazionali.
L'età dei tre anni costituisce un periodo dello sviluppo linguistico importante che permette di differenziare i bambini cosiddetti "parlatori tardivi" dai bambini con un probabile Disturbo Specifico di Linguaggio
Nel bambino con disturbo specifico del linguaggio, il codice linguistico, può essere compromesso a più livelli: nell'espressione, nella comprensione e nell'uso.
Il disturbo può coinvolgere diverse aree del sistema linguistico o interessare un'area specifica.
Aree coinvolte:
Pragmatica: il bambino presenta difficoltà nel padroneggiare l'insieme degli elementi che rendono il linguaggio verbale interpretabile in un contesto; tale deficit è osservabile nell'uso non corretto delle competenze comunicative, come per es. le capacità conversazionali, narrative ecc.
Momorfo-sintattica: il bambino manifesta difficoltà nella formulazione sintattica e nell'utilizzo delle strutture e delle informazioni grammaticali;
Fonologica: il bambino presenta difficoltà a pronunciare alcune parole, pur senza avere problemi di comprensione o produzione di linguaggio; nei casi più gravi, il linguaggio può diventare incomprensibile. Tale forma di disturbo si riconosce dalla seguente sintomatologia: limitato repertorio dei suoni (inventario fonetico incompleto) omissione e sostituzione di fonemi e mancanza di gruppi consonantici.
Semantica: il bambino presenta difficoltà specifiche nella comprensione e/o nel controllo dei processi implicati nella determinazione del significato delle parole;
Lessicale: il bambino evidenzia uno vocabolario povero, la difficoltà di accesso lessicale e di reperimento delle parole (anomie).
Le difficoltà evidenti sono nella comunicazione parlata, scritta o nel linguaggio gestuale (DSM-5).
I disturbi di linguaggio si manifestano fin dai primi anni di vita del bambino.
La definizione di disturbo del linguaggio in età evolutiva è utilizzata per descrivere quadri clinici molto eterogenei, in cui le difficoltà linguistiche possono manifestarsi isolatamente oppure in associazione con altre condizioni patologiche, come deficit neuromotori, sensoriali, cognitivi e relazionali.
L'età dei tre anni costituisce un periodo dello sviluppo linguistico importante che permette di differenziare i bambini cosiddetti "parlatori tardivi" dai bambini con un probabile Disturbo Specifico di Linguaggio
Nel bambino con disturbo specifico del linguaggio, il codice linguistico, può essere compromesso a più livelli: nell'espressione, nella comprensione e nell'uso.
Il disturbo può coinvolgere diverse aree del sistema linguistico o interessare un'area specifica.
Aree coinvolte:
Pragmatica: il bambino presenta difficoltà nel padroneggiare l'insieme degli elementi che rendono il linguaggio verbale interpretabile in un contesto; tale deficit è osservabile nell'uso non corretto delle competenze comunicative, come per es. le capacità conversazionali, narrative ecc.
Momorfo-sintattica: il bambino manifesta difficoltà nella formulazione sintattica e nell'utilizzo delle strutture e delle informazioni grammaticali;
Fonologica: il bambino presenta difficoltà a pronunciare alcune parole, pur senza avere problemi di comprensione o produzione di linguaggio; nei casi più gravi, il linguaggio può diventare incomprensibile. Tale forma di disturbo si riconosce dalla seguente sintomatologia: limitato repertorio dei suoni (inventario fonetico incompleto) omissione e sostituzione di fonemi e mancanza di gruppi consonantici.
Semantica: il bambino presenta difficoltà specifiche nella comprensione e/o nel controllo dei processi implicati nella determinazione del significato delle parole;
Lessicale: il bambino evidenzia uno vocabolario povero, la difficoltà di accesso lessicale e di reperimento delle parole (anomie).