DISTURBO DELLA COORDINAZIONE MOTORIA
Il DSM5 definisce il disturbo dello sviluppo della coordinazione come quel
disturbo in cui l’acquisizione e l’esecuzione delle abilità motorie coordinate sono notevolmente inferiori rispetto a quanto atteso per l’età dell’individuo e tale deficit interferisce in modo significativo con le attività di vita quotidiana (autonomie personali), sulla produttività (scolastica e professionale) e sul tempo libero o gioco. Le difficoltà si manifestano con goffaggine (es. cadere o sbattere contro oggetti) e/o con lentezza e scarsa precisione dei movimenti (es. nell’afferrare un oggetto, usare forbici o posate, scrivere a mano, andare in bicicletta o partecipare ad attività sportive). I suddetti deficit delle abilità motorie non sono spiegati da disabilità intellettiva (deficit cognitivo) o deficit visivo e non sono attribuibili a una condizione neurologica che influenza il movimento (es. paralisi cerebrale, distrofia muscolare, disturbo degenerativo).
L’esordio dei sintomi avviene sin dalle prime fasi dello sviluppo, pertanto i
bambini possono raggiungere le tappe dello sviluppo motorio in ritardo
(rimanere seduti da soli, camminare, salire le scale, pedalare) così come in
ritardo possono raggiungere alcune abilità (abbottonare, assemblare puzzle,
usare le forbici, fare il nodo…). Anche la qualità dei movimenti risulta non
adeguata, in particolare i bambini che presentano questo disturbo possono
eseguire i movimenti con scarsa coordinazione e precisione e/o più lentamente rispetto ai coetanei.
Tale disturbo può essere anche definito con i termini "disprassia infantile,
disturbo specifico dello sviluppo della motricità e sindrome del bambino goffo".
L’ICD-10 definisce il Disordine specifico dello sviluppo della funzione motoria
come il disturbo in cui si evidenzia un serio danno nello sviluppo della
coordinazione motoria che non può essere interamente spiegato da una
generale condizione di ritardo mentale o da danni neurologici specifici congeniti o acquisiti. Spesso alla goffaggine motoria si accompagnano difficoltà in compiti visuo-spaziali. Le prestazioni nelle attività di vita quotidiana, che richiedono coordinazione motoria, risultano sostanzialmente inferiori rispetto al livello atteso per età ed intelligenza. Le difficoltà possono manifestarsi con ritardo nell’acquisizione delle prime competenze motorie (gattonare, sedersi, camminare) e con comportamenti quali facilità nel far cadere oggetti, “goffaggine”, scarse competenze negli sport e difficoltà nella scrittura.
disturbo in cui l’acquisizione e l’esecuzione delle abilità motorie coordinate sono notevolmente inferiori rispetto a quanto atteso per l’età dell’individuo e tale deficit interferisce in modo significativo con le attività di vita quotidiana (autonomie personali), sulla produttività (scolastica e professionale) e sul tempo libero o gioco. Le difficoltà si manifestano con goffaggine (es. cadere o sbattere contro oggetti) e/o con lentezza e scarsa precisione dei movimenti (es. nell’afferrare un oggetto, usare forbici o posate, scrivere a mano, andare in bicicletta o partecipare ad attività sportive). I suddetti deficit delle abilità motorie non sono spiegati da disabilità intellettiva (deficit cognitivo) o deficit visivo e non sono attribuibili a una condizione neurologica che influenza il movimento (es. paralisi cerebrale, distrofia muscolare, disturbo degenerativo).
L’esordio dei sintomi avviene sin dalle prime fasi dello sviluppo, pertanto i
bambini possono raggiungere le tappe dello sviluppo motorio in ritardo
(rimanere seduti da soli, camminare, salire le scale, pedalare) così come in
ritardo possono raggiungere alcune abilità (abbottonare, assemblare puzzle,
usare le forbici, fare il nodo…). Anche la qualità dei movimenti risulta non
adeguata, in particolare i bambini che presentano questo disturbo possono
eseguire i movimenti con scarsa coordinazione e precisione e/o più lentamente rispetto ai coetanei.
Tale disturbo può essere anche definito con i termini "disprassia infantile,
disturbo specifico dello sviluppo della motricità e sindrome del bambino goffo".
L’ICD-10 definisce il Disordine specifico dello sviluppo della funzione motoria
come il disturbo in cui si evidenzia un serio danno nello sviluppo della
coordinazione motoria che non può essere interamente spiegato da una
generale condizione di ritardo mentale o da danni neurologici specifici congeniti o acquisiti. Spesso alla goffaggine motoria si accompagnano difficoltà in compiti visuo-spaziali. Le prestazioni nelle attività di vita quotidiana, che richiedono coordinazione motoria, risultano sostanzialmente inferiori rispetto al livello atteso per età ed intelligenza. Le difficoltà possono manifestarsi con ritardo nell’acquisizione delle prime competenze motorie (gattonare, sedersi, camminare) e con comportamenti quali facilità nel far cadere oggetti, “goffaggine”, scarse competenze negli sport e difficoltà nella scrittura.